Che ne rimane dell'onestà dei 5 stelle?



 Nessun condono dicevano stracciandosi le vesti, urlando tra le piazze. “Onestà, Onestà” intonavano. Ed erano in tanti, credetemi. E alla prima occasione utile ecco la super manovra del duo Di Maio- Salvini: “Pace Fiscale”. Diciamocelo chiaramente: è un condono bello e buono. Cambia il nome, ma la sostanza resta. E poco importa se gli onesti hanno sempre pagato; poco importa se i furbetti ancora una volta saranno graziati. Aiuta ad aumentare il consenso di qualche punto percentuale, mentre le grida “Onestà”, “Onestà” sono sempre più deboli, voci fioche e lontane. Che ci importa questo è il governo del cambiamento. O almeno così dicevano. Ma la domanda è un'altra: con questa manovra del governo, con questo condono fiscale, quanti di coloro che sotto i palchi urlavano onestà, adesso faranno marcia indietro? Quanti lasceranno il movimento 5 stelle, che in pochi mesi di governo ha cambiato pelle su molti temi. Salvini, che risponde a distanza a Fico:<< Fico faccia il presidente della Camera>> tagliando corto, è il segno di un nervosismo, di un malessere che inizia a perder piede tra le file dei pentastellati. O almeno di quella parte ancora legata al movimento delle origini. Le contraddizioni vengono fuori, pian piano, una ad una. Quanti per coerenza se ne andranno? Questo è il punto. Il condono fiscale, le politiche sull’immigrazione e gli ultimi provvedimenti in ambito ambientale, segnano una frattura interna al movimento.

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