Alla Leopolda Siciliana prove di dialogo contro i populismi



Una sala affollata quella del teatro Santa Cecilia che ospita la kermesse dei due giorni dal titolo “Mezzogiorno tutti i giorni” promossa e ideata dall’on. Davide Faraone. Sul palco Pier Ferdinando Casini, il presidente dell’assemblea siciliana Gianfranco Miccichè e il già vice segretario del partito democratico Lorenzo Guerini. Al centro del dibattito il populismo, l’Europa e nuove strategie da mettere in campo. 

L’intervento più colorito quello di Micicchè: “il reddito di cittadinanza, se fatto, permetterà al governo Lega-5Stelle di governare per almeno 50 anni. Ma attenzione, per il Sud la Flax Tax e il reddito di cittadinanza sarà un disastro. Al nord permetterà di crescere in termini di produttività, al Sud avremo una nuova forma di assistenzialismo senza che venga sviluppata alcuna produttività. Il gap Nord- Sud è destinato ad aumentare”.

“Renzi e Berlusconi? Se avessero anche loro sforato il 2% avrebbero governato 50 anni. Ma così non è stato. La storia è un’altra. Monti? Ci ha rovinato” dichiara  Miccichè. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma di certo se oggi sono su questo palco e ho accettato l’invito, significa che chi oggi è contro i populismi, qualcosa dovrà pur fare” conclude Miccichè lasciando la chiusura all’on. Guerini. 

“Il tema non è chi sarà il futuro segretario del partito democratico- afferma Guerini- il tema vero è cosa vorrà fare il partito democratico: chiudersi in una scelta ideologica o aprirsi. Aldilà dei giudizi che ognuno ha su Renzi, io stavo con Renzi perché questo lo aveva capito: il partito democratico doveva essere un partito aperto. Al prossimo congresso non si torni indietro”. 

Per Graziano Delrio, anche lui presente al primo giorno della Leopolda in salsa siciliana, non serve cambiare nome al partito democratico ”Ciò che conta è il contenuto e cosa proponiamo di nuovo all’Italia”. Il prossimo congresso- conclude Delrio- non sia una conta fra correnti”. 


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