La Sicilia Brucia ancora una volta. Prevenzione? Questa sconosciuta.




La stagione degli incendi è così che la chiamano. Un altro anno, il primo scirocco e la Sicilia torna a bruciare, come lo scorso anno, come due anni fa, come nel 2014.
Questa terra splendida e martoriata torna a bruciare ancora una volta. Incendio doloso o no, non importa. Non è questo il punto. Basta riavvolgere il nastro per leggere le stesse dichiarazioni di ieri, le stesse passerelle, il solito accusarsi a vicenda: mezzi non sufficienti, personale non sufficiente ect ect.

Sembra quasi che la storia non insegni nulla. Davvero non si riesce a imparare dal passato per migliore il presente e il futuro di questa terra? Non credo.



Ormai mi convinco sempre più che agire di prevenzione non faccia audience. Non porti alcun vantaggio. Perché nella miseria, quando tutto attorno è bruciato, e li, è proprio lì, in mezzo a quella puzza nauseante che proliferano le promesse: Ricostruiremo, non vi lasceremo soli, abbiamo già trasferito le prime risorse.

Li, nella tragedia, si creano speranze, false illusioni. Perché alla fine l'importante è fare qualche promessa in più, racimolare qualche voto in più.

Questa è la più grave sconfitta della politica. O forse il più grande ingegno: distruggere per costruire. Fare 5 passi indietro per poi farne quattro avanti, dando quasi l'illusione che qualcosa si stia movendo. Ma alla fine si rimane fermi.
Anzi continuiamo a retrocedere, mentre tutto brucia e il chiacchiericcio di sottofondo continua: non vi lasceremo soli, daremo più mezzi, aumenteremo il personale etc etc etc etc

Angelo Casano
account twitter: @casano_angelo
email: angelocasano@live.it

foto copertina: repubblica.it

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