La generazione Erasmus compie 30 anni.



Sono quattro milioni gli universitari che in questi tren’anni hanno fatto le valigie per andare a studiare qualche mese all’estero. Sono quei quattro milioni di giovani che oggi sono fieri di rappresentare la cosiddetta “Generazione Erasmus”. 


Sono passati già trenta anni da quella splendida intuizione che ebbe allora la professoressa romana Sofia Corradi rivoluzionando la mobilità studentesca. L’erasmus oggi- a detta i molti- è il lato bello dell’Europa. E’ un inno all’integrazione e alla contaminazione, in risposta ai muri, ai desideri di frontiere e ai venti di isolamento e divisione che oggi più che mai soffiano sull’intero continente. 

L’Erasmus non è solo un simbolo di quella Europa che piace e funziona. Non è solo  mera integrazione studentesca: crea reti professionali, genera incontri in grado di produrre innovazione e creatività, stimola l’attitudine alla ricerca di finanziamenti e all’accesso ai fondi europei. L’erasmus ci rende spettatori attivi, con un atteggiamento di apertura mentale verso gli altri, verso le istituzioni e soprattutto verso la vita.  

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