Il meglio deve ancora venire.


Il popolo ha votato. Il dado è tratto: abbiamo perso il referendum, ma non abbiamo abbandonato le nostre aspirazioni, le nostre speranze, i nostri sogni. Il 4 Dicembre più di 13 milioni di italiani si sono recati alle urne, con la consapevolezza che qualcosa nel nostro paese andava cambiato. Quelle consapevolezze, quelle speranze, quei sogni, sono ancora vivi in ognuno di noi. Ci attenderanno sfide ancora più dure, montagne da scalare ancora più alte. Non sarà di certo il 4 Dicembre a porre fine alla nostra storia. Siamo un grande partito. Siamo una grande comunità di uomini e donne, di giovani e anziani che ogni giorno si spende per la propria gente, per i più deboli, per la propria terra, per un futuro migliore. Questo non lo possiamo e non lo dobbiamo dimenticare. Bisogna andare oltre le nostre fratture interne. Possiamo e dobbiamo farlo. C'è un'Europa da cambiare, un paese da mettere in sesto e sfide ancor più difficili da vincere.

Consideriamo il voto del 4 dicembre in un panorama più ampio, allargando il nostro sguardo. In un momento storico come quello di oggi, dove la paura, la crisi economica e le disuguaglianze sociali alimentano le fila dei populismi e delle destre, l'unica ricetta è stare uniti. Bisogna ritrovare le ragioni di un agire comune, rispolverare i valori costituenti della nostra comunità, tendendo anche la mano a chi sta più indietro di noi. Il fronte del centro-sinistra non può e non deve essere spaccato. Questo non lo possiamo e non lo dobbiamo permettere.

E' giunto il momento di rinsaldare le fila, di ricostruire un gruppo coeso e forte, che discuta al suo interno, ma che alla fine sappia fare sintesi, andando oltre ad “effimeri personalismi”.
E' già tempo di rimettersi in cammino. Ritornare ad emozionare e soprattutto ad emozionarci. Non odieremo i nostri avversari, non porteremo rancore, non faremo il loro gioco. Alle loro urla abbiamo sempre risposto con l'eleganza di una grande passione civica. Continueremo a farlo e con un sorriso e con umiltà torneremo a riempire le nostre piazze, ad ascoltare le nostre periferie, a parlare con passione di futuro e di cambiamento.

Se sapremo stare uniti, per un obbiettivo più nobile delle correnti di partito, sono certo che troveremo dentro di noi la forza per esplorare nuovi mari e raggiungere porti più sicuri. Troveremo la forza per traghettare la nostra Italia in un futuro migliore, troveremo la forza per spalancare le finestre di casa su un orizzonte migliore, su una Italia più bella. Il meglio deve ancora venire.

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