Rafforzare l' Erasmus per creare una nuova Europa




Lo scrissi tempo fa per il quotidiano dell'Ersu raccogliendo le testimonianze di una giovane studentessa alla sua prima esperienza Erasmus. Alla fine dell'articolo, concordavamo entrambi, che la generazione erasmus fosse la prima generazione a sentirsi veramente europea, e che probabilmente un'Europa diversa la Si costruisce partendo proprio da queste esperienze, rafforzandole.

Non a caso andando a guardare i dati relativi al referendum britannico risulta che la maggior parte dei giovani abbia votato per rimanere all'interno dell'UE, gli adulti e gli anziani per uscire.

In pratica adulti e anziani hanno privato i propri figli e nipoti del loro futuro.

Una parte dell'editoriale del direttore de La Repubblica Mario Calabresi



Cari ragazzi europei, siete nati in un continente di pace, non avete mai visto la guerra sotto casa, siete cresciuti senza frontiere, progettando di studiare in un altro Paese, fidanzandovi durante l’Erasmus, scambiando messaggi con gli amici sulle occasioni per trovare lavoro o sui voli meno costosi per vedere un concerto.
Non importa se siete nati a Cardiff, a Bologna, a Marsiglia a Barcellona o a Berlino, oggi le paure dei vostri genitori e dei vostri nonni hanno deciso che la Gran Bretagna tornasse ad essere un’isola, che voi diventaste stranieri dall’altra parte della Manica.


I vostri nonni, che sanno cosa è stata la guerra, dovrebbero avere a cuore un futuro di libertà per voi, ma insieme ai vostri genitori si stanno lasciando incantare da chi racconta che rimettere muri, frontiere, filo spinato servirà a farci vivere più tranquilli, sicuri e sereni. Che tornare ad avere ognuno la propria moneta riporterà lavoro, prosperità e futuro..... Continua su Repubblica.it


Foto copertina tratta da catania.liveuniversity.it

Commenti