Trasporti: Cara Regione Sicilia... togliamo il disturbo!



Anche la terza gara è andata deserta nonostante le rassicurazioni di qualche giorno fa: <<siamo sicuri che ce la faremo>> facevano sapere dall'assessorato ai trasporti dopo la seconda gara del 20 maggio anche questa andata deserta. E adesso che si fa!? Di certo qualche testa dovrà saltare. Un capro espiatorio da dare in pasto al popolo lo si dovrà pur trovare, o ci si celerà sempre tra i meandri della burocrazia!? Chi ha predisposto i bandi, evidentemente non troppo appetibili visto il "due di picche"che diverse compagnie hanno rifilato alla Regione Sicilia? Chi doveva pensare a scrivere quei bandi prima del tempo, (primo bando 12 Marzo andato deserto) pensando che si potessero verificare tali conseguenze? Chi? Chi doveva vigilare affinché questi bandi fossero stati indetti prima e meglio? Chi sarà a pagare le conseguenze che oggi i cittadini Panteschi dovranno continuare a subire?
Certo, parliamo di aliscafi, di servizi integrativi alla continuità territoriale; la continuità territoriale rimane intaccata: voli aerei a 120 euro andata e ritorno per i residenti, nave vetuste e poco accoglienti, che impiegano 6 ore a tratta. Questa è la continuità territoriale che viene assicurata. Mi dispiace ammetterlo, ma si percepisce una mancata sensibilità, impegno da parte delle istituzioni che solo fiscalmente sembrano considerarci a pieno titolo cittadini dello Stato.

Chiunque stia sbagliando la politica o l'imprenditoria, occorre trovare una soluzione. E' La politica che lo deve fare,è il presidente Crocetta, è la Regione Sicilia.
La Regione sia chiara: importa qualcosa di Pantelleria, delle isole minori in generale, oppure può pure farne a meno? Che lo dicano con chiarezza, perché continuare a sopportare ogni santo giorno tali disagi è davvero mortificante.
Il popolo pantesco non ha mai chiesto tanto in fin dei conti. E' stato sempre un popolo moderato che ha fatto del proprio isolamento talvolta una questione quasi di onore, di pregio, di fortuna. Una comunità che comunque sia si è sempre difesa, è andata avanti nonostante tutto e tutti. Si è da sempre “arrangiata” con le risorse che aveva, che le venivano “concesse”. Semmai un giorno dovessi scrivere un libro su noi panteschi, lo intitolerei così: "Elogio dell'arte di arrangiarsi". Ma al troppo c'è un limite e si sa che chi tira troppo la corda talvolta rischia di spezzarla.

La condizione di insularità dovrebbe essere vissuta e soprattutto vista come un bene da salvaguardare, le isole dovrebbero essere intese da parte dei governanti di turno una risorsa di cui andare fieri. E invece? Sembra che si siano dimenticati di noi. Certo, qualche tavolo di confronto si è fatto. Ma i risultati? Qual è stato il risultato di tutto questo chiacchiericcio di sottofondo, di tavoli, di riunioni, di comunicati stampa e ultimatum? Nulla, il vuoto più assoluto. E a pagare sarà sempre e soltanto il cittadino!?

Cara Regione Sicilia, togliamo il disturbo. Non preoccuparti più per noi. L'aliscafo non lo vogliamo più, non vogliamo più neppure la nave e prenditi anche i tuoi aerei.
Togliamo il disturbo, ce ne andiamo da questo scoglio e con noi porteremo la vostra inadeguatezza, la vostra insensibilità, la vostra pochezza, la vostra incompetenza!
Ad maiora semper!

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