Il 2 Giugno un giorno da non dimenticare

Il 2 e 3 Giugno del lontano 1946 gli italiani furono chiamati alle urne. Quel giorno si decise cosa fare dell’Italia. Si andò a votare dopo anni di dittatura: Vinse la repubblica con 12.718.641 voti contro i 10.718.502 della monarchia. Al Nord prevalse la repubblica, al Sud furono più i voti per la monarchia. Da allora, da quel lontano 1946 il 2 giugno divenne un giorno di festa. Una festa laica, segnata in rosso sul calendario, come il 25 aprile  e il primo maggio. Era festa, tutti i negozi chiusi. Chi non andava alle manifestazioni cittadine, attendeva in televisione, il collegamento che la Rai faceva da Roma, dalla capitale, dai Fori Imperiali, dove si svolgeva la parata militare, alla presenza del capo dello stato. Tante le manifestazioni che si eseguivano lungo tutta la penisola italiana.Ma oltre alle manifestazioni di facciata, c’era un profondo sentimento popolare che univa tutti ad una repubblica. Gli italiani la sentivano vicina, una conquista a prezzo di enormi sacrifici. Oggi,ahimè, le cose stanno cambiando : basta fare una chiacchierata con i ragazzi che attendono l’autobus alla fermata dopo l’uscita da scuola e per alcuni di loro, la festa della Repubblica è solo un giorno di vacanza prima dell’ultima interrogazione mentre la ragione per cui il 2 giugno sia festa nazionale resta un mistero. I veri protagonisti di allora, chi quel giorno andò a votare all’indomani della seconda guerra mondiale, dopo la dittatura fascista, sono sempre meno. Diviene pertanto così difficile ai più giovani fissare la propria attenzione su un evento così distante nel tempo. Al giorno d’oggi con la velocità delle informazioni, poco o nulla rimane impresso nelle menti dei più. Il grande sforzo da compiere è dunque  quello di mantenere vivo il filo del ricordo, da quel lontano 1946, dove a prevalere fu il desiderio della libertà, ai prossimi 2 giugno futuri, quando i nostri nonni saranno passati a miglior vita e toccherà alla mia generazione portare il testimone di quel memorabile 2 giugno del 1946. Almeno oggi, dunque, deponiamo le armi e festeggiamo insieme il nostro essere Italiani, nella buona e nella cattiva sorte!
VIVA LA REPUBBLICA

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